Qualcuno
fino a ieri poteva pensare che i nostri giudizi erano di
parte
e che neofascismo e Grillo fossero due pianeti lontanissimi.
Ma oggi qualcosa sembra essere cambiato.
Beppe
Grillo ha aperto le porte pubblicamente a CasaPound. Anzi, ha
spalancato le porte del suo movimento, avallando addirittura
l'eventuale ingresso della formazione neofascista in Parlamento. La
scintilla è scoccata ieri sera davanti al Viminale, dove -in
vista della presentazione dei simboli-
tutti i rappresentanti dei partiti politici che volevano presentarsi
alle prossime elezioni attendondevano pazientemente in fila. A
cercare l'incontro con il leader grillino è stato Simone
di Stefano,
vicepresidente di CasaPound e candidato alla presidenza per la
Regione Lazio.
Il
clamoroso placet di Beppe Grillo in favore di CasaPound
costituisce motivo per molti esponenti del Movimento impegnanti nella
politica attiva, per alzare le tende, abbassare le orecchie e uscire
dal Movimento, giudicando inaccettabili le dichiarazione del Dio a 5
stelle.
Ora,
la domanda sorge spontanea: c'era bisogno di una dichiarazione
pubblica per capire che Grillo è fascista? Un cavallo di battaglia
del grillismo è da sempre il tema della democrazia
diretta.
Sono innumerevoli i progetti annunciati per virare verso forme più
populiste di
democrazia: dai referendum anche propositivi e senza quorum,
a forme di interazione più strette con governi locali e nazionali.
Tutto questo può sembrare all'apparenza molto bello e positivo.
Peccato che la democrazia indiretta rappresentativa sia un congegno
scelto e messo a punto dai costituzionalisti dopo il fascismo proprio
per evitare il
ritorno di una dittatura. Giacinto
Auriti, professore di giurisprudenza, era un noto fascista che
sfruttava il tema della «sovranità monetaria» e del «signoraggio»
a fini di propaganda fascista dal lontano 1966.
Nel
2004 si definì da solo e pubblicamente «più che fascista», e si
candidò per le Europee del 2004 nella lista di Alessandra Mussolini.
Perchè
citiamo quest'uomo? Semplice: Auriti fu consulente di Grillo nello
spettacolo «Apocalisse Morbida» del 1998, dove venivano presentate
le sue tesi sul signoraggio
bancario.
Un
caso?? Mah...
E
ancora. I simpatici neonazisti di Stormfront
(un
gruppo che si identifica con la croce
celtica e
la scritta «white
power world wide» -
potere bianco in tutto il mondo) approvano
linguaggio
e tesi di Grillo. Questa nota
di Facebook
riporta
alcuni apprezzamenti espliciti con numerosi link alla fonte. Qui ne
riportiamo un paio:
Beppe grillo? non è così male!
Non tappiamoci occhi e orecchie, Grillo ha detto quelle cose, e nemmeno molto tempo fa, e sono le stesse che diciamo noi.cittadinanza italiana e dominio sionista degli usa, signoraggio... io penso che questa cosa sia degna di nota. voi che ne pensate? al di là del giudizio globale su Grillo... cosa pensate relativamente a queste citazioni così affini a quello che sosteniamo anche qui?
Beppe Grillo, Uno di noi.
Ho sempre pensato che grillo fosse un nostalgico del fascismo (quella volta che affacciatosi da un balcone disse , la camicia nera ostentata, la dichiarazione che dal 1943 questa classe politica fa disastri, ecc,ecc) Adesso ne abbiamo la prova: vuole distruggere la democrazia, vuoledistruggere i partiti Che dire? è un grande!
Un altro caso? Mah...
Beppe
Grillo utilizza un linguaggio a volte violento, tipico della satira.
Grillo non si confronta mai, né con i politici, né con i cittadini.
Parla e dispone da palchi e pulpiti digitali, senza contraddittorio
(vi ricorda qualcosa? O meglio qualcuno?) .
Poco importa ai “militanti grillini di ieri” se nel linguaggio del Dio
Grillo ci siano vaghi accenni al linguaggio violento del ventennio
fascista. Non importa se inneggia
allo «sputo virtuale» o se dice che «Camera
e Senato sono
ormai ridotti peggio dell’ “aula sorda e grigia” evocata da
Mussolini». Frasi
del tipo: "siete dei cadaveri ambulanti, vi seppelliremo vivi"
e così via, sono le frasi di un linguaggio fascista, così come lo
abbiamo conosciuto in Italia.
Insomma
segni evidenti della vicinanza di Grillo a ideali fascisti ed
esponenti marcatamente estremisti sembrano essere evidenti da tempo.
A quanto pare, per qualcuno non è stato, fino a ieri, un problema
avere
tra i membri del club dei fascisti o delle persone che frequentano
disinvoltamente ambienti fascisti.