lunedì 14 gennaio 2013

IL MOVIMENTO HA FATTO BOOM!

Grillo ammicca ai ragazzi di Casa Pound e rigetta l'ombrello dell'antifascismo. Critiche e proteste sui blog: «E se Grillo iniziasse a stare un po' zitto?».



Giornata da dimenticare per Grillo e i suoi. Dopo l’esternazione raccolta dal video che ha fatto il giro del web, in cui il leader del Movimento Cinque Stelle ammicca ai ragazzi di Casa Pound e, soprattutto, rigetta l’ombrello dell’antifascismo, fenomeni di turbolenza acuta nei pianeti dell’orbita: l’uscita non è piaciuta, anzi. Secondo molti, è motivo sufficiente per l’abbandono della nave e infatti se ne vanno con sdegno. Per altri, quelle parole, quell’atteggiamento, meritano reprimende pubbliche.

Accade così che in particolare in Emilia Romagna - terra che ha già dato grattacapi al Grande Megafono - non siano isolate le critiche anche dure. Michela Montevecchi è capolista al senato per il M5S e ribatte a Grillo: «Quelle idee non mi rappresentano nel modo più assoluto e perciò le reputo fatte a titolo personale». Federica Cuppini, consigliera di quartiere a Bologna lamenta: «Stavolta proprio non ci siamo...»; a Carpi, Lorenzo Paluan, capogruppo in consiglio comunale, sostenuto anche da Rifondazione, si dimette dal partito per protesta; Nunzio Diana, consigliere a Castenaso, prende Grillo per il cravattino: «E se Grillo iniziasse a stare un po’ zitto?». Francesco Moretti, consigliere del Navile, obietta: «Non vedo perché accogliere senza distinguo chi si definisce apertamente fascista del terzo millennio»; Marco Gherardi del Porto: «Voglio che certe ideologie fasciste e xenofobe mi stiano lontane».

Insomma, è un coro solidale che cade sul leader assoluto proprio mentre, sul palco della politica, sta interpretando la sceneggiata sulla cattiveria del sistema a proposito dei simboli clonati. Nel suo blog inventa una nuova rubrica dedicata alle Balle Quotidiane dei “pennivendoli”, giusto per precisare alcune cose. 

«Grillo ha aperto a Casa Pound, vuole allearsi con i fascisti»? «Chi lo ha scritto - annota - è in totale malafede, un leccaculo del sistema», ma forse sta parlando dei suoi. «Io non ho aperto a nessun partito. Non sono fascista - grazie, ndr - né simpatizzante del fascismo». E tenderebbe a chiudere qui la vicenda. Tuttavia, evita clamorosamente di dire qualche parola a proposito del fatto che in quel confronto con Casa Pound, ha platealmente rigettato l’ipotesi di essere antifascista. E questo in alcune zolle dei suoi sostenitori non viene perdonato. Per esempio, non ci sta Jacopo Fo che in una lettera aperta al Fatto Quotidiano ricorda a Grillo la simpatia con cui ha guardato alla sua iniziativa politica per concludere che «non capisco come tu faccia anche solo a pensarle certe cose... Mi dispiace Beppe che per te non esista una linea invalicabile».

Un addio? Sui blog, tira brutta aria. I fedelissimi hanno una risposta a tutto questo dolore: non si sarebbe capito che Grillo avrebbe parlato a quel modo perché intimidito dai ragazzi di Casa Pound. Accusa pesante, ma se ha un fondamento perché il leader, il giorno dopo, non ha spiegato che tutto quell’amore era frutto, umanissimo, della paura?