- Superamento del finanziamento pubblico prevedendo un sistema di piccole contribuzioni private assistite da parziali detrazioni fiscali.
- Riforma dei partiti che applichi l’articolo 49 della Costituzione e che ne regoli la vita interna, la formazione degli organismi dirigenti, i codici etici, la trasparenza per l’accesso alle candidature.
- Riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 300 deputati, da 315 a 150 senatori. Il Senato diventa Senato delle Regioni.
- Stipendio dei parlamentari e degli amministratori regionali equiparato a quello di un Sindaco di capoluogo di Provincia
- Togliere le province dalla Costituzione e promuovere unioni e consorzi tra Comuni.
- Ridurre il numero dei Comuni.
- Tetto all'indennità dei dirigenti pubblici e delle società pubbliche.
Meno burocrazia più semplicità
- Revisione e semplificazione dei centri di competenza tra Stato e Regioni anche in considerazione della trasformazione del Senato delle Regioni.
- Regole per la produzione normativa del Governo in modo da garantire la qualità la comprensione e la semplicità dei testi.
- Forme di consultazione pubblica sui più importanti disegni di legge di iniziativa governativa.
- Semplificazione delle leggi regionali.
- Obbligo di pubblicità totale per i titolari di funzioni apicali presso i ministeri e per tutti coloro che nelle diverse amministrazioni pubbliche abbiano funzione rilevante. Severe sanzioni per i dirigenti responsabili che omettono di pubblicare le informazioni previste dalla legge.
- L’obbligo di pubblicità riguarda sia l’attività svolta sia l’uso delle risorse finanziarie di cui devono essere presentati i dati con modalità semplificate ed effettivamente intellegibili.
- Ciascuna amministrazione centrale o periferica deve rendere effettivamente intellegibile l’utilizzo delle risorse pubbliche.