domenica 27 gennaio 2013

UN PAESE SENZA MEMORIA E' DESTINATO A NON AVERE FUTURO

Terzapagina. L'Olocausto, la violenza dei lager e il dovere di ricordare

"A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno inconsapevolmente, che 'ogni straniero è nemico'. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al temine della catena, sta il lager".

Intatte, taglienti, prive della retorica che l'ombra del buonismo revisionista cerca di inquinare, le parole di Primo Levi, protagonista e superstite della tragedia più dolorosa della storia umana, acquistano nel tempo un valore profetico. Si celebra oggi la Giornata della Memoria, riconosciuta dalle Nazioni Unite ed introdotta in Italia dal 2001, dopo il voto parlamentare del luglio 2000: la data coincide con l'arrivo nel gennaio del '45 delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz, ma, in realtà, rammenta nella loro totalità le vittime del nazismo, il dramma delle leggi razziali del 1938, la deportazione nei lager degli ebrei e il loro sterminio, noto come "Shoah" o "Olocausto".
Terzapagina. L'Olocausto, la violenza dei lager e il dovere di ricordare
Pesanti sono le cifre che segnano il bilancio della catastrofe, ma i numeri da soli non bastano a rappresentarne l'essenza tetra: nei campi di concentramento hanno trovano la morte oltre tre milioni di ebrei; altrettanti ne sono morti nei ghetti o uccisi a fucilate. A loro si aggiungono oltre tre milioni di slavi, un milione di oppositori politici, 500mila zingari rom, 9mila omosessuali, oltre 270mila disabili e malati di mente e circa 2mila testimoni di Geova.



Alla stazione di Milano, da dove partivano i treni di deportati, al campo di Fossoli, alla Risiera di San Sabba, lager vicino a Trieste, a Trento e in molte altre città sono previste oggi manifestazioni per ricordare l’Olocausto degli ebrei, sterminati insieme a Rom, omosessuali, oppositori del regime.

 "La Germania ha una responsabilità permanente per i crimini del nazionalsocialismo" scrive su Internet il cancelliere tedesco Angela Merkel. "Dobbiamo dire chiaramente, generazione dopo generazione - ha sottolineato Merkel - che con coraggio civile, ognuno, individualmente, può impedire che razzismo e antisemitismo abbiano alcuna possibilità"


Un Paese senza Memoria è destinato a non avere futuro.